Tigre non si aggirava furtiva nella bassa vegetazione di una giungla con i sensi sempre pronti ad individuare una preda.
Leggera come una folata di vento che attraversa il giunco palustre, Tigre si muoveva tra scaffali di legno e libri polverosi impilati alla bell'e meglio dentro delle vecchie gondole.
Come i volumi che la circondavano, Tigre sembrava perennemente in lotta con l'umidità della bottega affacciata sul canale.
Di indole segnatamente pigra come è normale che sia per la sua specie, un giorno la vedevi appisolata su un vecchia raccolta di poesie di Lord Byron, magari proprio quella che stavi cercando, il giorno dopo se ne stava beatamente spalmata su un'edizione in dialetto veneto del Piccolo Principe.
Ma al mondo tutto finisce per poter ricominciare sotto un'altra forma.
Per rimarcare ancor di più il suo legame con la città sorta sull'acqua, qualche giorno fa Tigre ha giocato a tutti uno scherzo e ha scelto di farlo proprio durante il Carnevale.
Prima ha strofinato il pelo su quello delle sue figlie dal manto nero.
Poi, per un'ultima volta, ha fatto le fusa all'amato libraio Luigi con il quale ha condiviso diciotto anni di vita.
A quel punto Tigre ha spiccato un balzo all'insù.
Lontano dalla superfice dell'Acqua Alta.
Lontano dalla laguna.
Immagine: Libreria Acqua Alta©
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