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Sulle tracce del testo a stampa più antico del mondo (che non è la Bibbia di Gutenberg)

Per anni ho vissuto con la certezza che la prima opera a stampa fosse la celeberrima Bibbia di Gutenberg, realizzata nel 1455 all'interno dell'officina tipografica di Johannes Gutenberg. Quando mi imbattei per la prima volta nel वज्रच्छेदिका प्रज्ञापारमितासूत्र, rimasi a bocca aperta. Il rotolo di quello che, tradotto, si intitola "Sūtra del Diamante che recide (l'illusione)", è giunto fino a noi integro ed è stato realizzato stampando in contemporanea testo e immagini attraverso l'utilizzo della tecnica xilografica.

Ancora adesso, al suo interno è ben visibile la data di stampa "il 15mo giorno del Quarto mese del Nono anno del periodo Xiantong del sovrano Tang Yìzōng". Ossia l'11 maggio del 868 d.C. ben 587 anni prima della Bibbia.

Le centinaia di piste che costituiscono la Via della Seta, serpeggiando dalle zone più remote dell'est della Cina, hanno permesso per lungo tempo lo scambio di merci verso l'ovest in direzione Roma. Durante il loro dipanarsi, quelle rotte piene di fascino e magia, arrivavano a costeggiare il temibile deserto del Taklamakan, 327.000 chilometri quadrati di dune e sabbia.

Tempo fa, una delle tappe fondamentali lungo l'antica via, era Dunhuang che, ancora oggi, conserva intatto il fascino di città di frontiera e luogo di scambio di merci, idee e culture.

La città è circondata da luoghi incredibili. Oltre allo spettacolo costituito dalle imponenti dune di Mingsha che si stagliano all'orizzonte, spiccano la vicinissima oasi del Lago della Luna Crescente e le antiche Grotte di Mogao.

Nel 1900, durante i lavori di rimozione di un cumulo di sabbia che ostruiva l'ingresso ad una delle Grotte di Mogao (distanti circa 25 Km da Dunhuang), il monaco taoista Wang Yuanlu notò una crepa nei pressi della parete vicino all'entrata.

Scrutando attraverso la fessura, Wang scorse l'ingresso di un'anticamera murato con mattoni. Sotto la direzione del monaco, un gruppo di operai aprì un varco nella parete di quella che sarebbe poi stata classificata come "grotta n. 17".

Oltrepassandolo, Wang si trovò davanti decine di migliaia di documenti antichi illuminati dalla fioca luce della sua torcia. L'aria secca della grotta aveva protetto perfettamente i rotoli dall'umidità e dalla luce solare. Circa la metà di essi era stato scritto in cinese o tibetano; l'altra metà in sogdiano, uiguro, sanscrito e altre lingue antiche di luoghi remoti.

Sette anni più tardi, giunto alle Grotte di Mogao, l'esploratore Marc Aurel Stein venne a sapere della recente scoperta di un'enorme biblioteca antica. Dopo vari tentativi, grazie alla sua perseveranza e alle sue abilità persuasive, Stein riuscì a convincere Wang Yuanlu. Se il monaco gli avesse consesso la possibilità di acquistare alcuni dei reperti, in cambio Stein gli avrebbe garantito una donazione in denaro utile a finanziare per un po' l'imponente opera di scavo e recupero che Wang dirigeva da tempo nel sito di Mogao.

Una volta acquisiti i rotoli, gli studi successivi permisero di scoprire che, tra le decine di documenti che Wang Yuanlu cedette a Stein, si nascondeva anche il "Sūtra del Diamante che recide (l'illusione)", quello che si rivelerà essere il testo a stampa completo più antico del mondo. Con buona pace di noi europei.

Oggi il rotolo è conservato presso la British Library di Londra.




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