La biblioteca moderna è sempre più un progetto umanista poggiato sul concetto di inclusione.
Immagino la rete mondiale delle biblioteche come un immenso arcipelago pieno di isole dell'umanità.
Biblioteche fuse in un'unica infrastruttura civica, sociale e globale.
Biblioteche come spazi di educazione, crescita e partecipazione.
Biblioteche come argine a quanto di peggio sta producendo il capitalismo post '900.
Negli ultimi anni, il dialogo tra la biblioteconomia e l'architettura sta producendo dei capolavori per gli occhi e per l'anima, tutti accomunati dall'essere inclusivi e accessibili senza distinzioni di classe, razza, religione, genere e orientamento sessuale.
L'opposto di quello che le biblioteche sono state per secoli.
Il futuro?
Nella peggiore delle ipotesi diverranno i polverosi magazzini dell'umanità.
Nella migliore, le sue sacre e insostituibili sorgenti.
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