Ad un tiro di schioppo dal centro di Torino, qualche anno fa aprì i battenti La libreria del Golem su iniziativa di un baldo giovane evidentemente in fissa con la leggendaria e magmatica figura antropomorfa del folclore medievale.
Mattia Garavaglia ha talento, voglia di fare e intuizioni continue. Ad avvalorare tutto ciò, basta ricordare che è tra i primi pensatori, poi divenuti fondatori, di Bookdealer il portale web che mette in rete le librerie indipendenti italiane. Lanciato ad agosto 2020, oggi conta circa 800 librerie affiliate. Fate un po' voi.
Ma non è Bookdealer il protagonista di questo breve articolo. Ad attrarmi è il discorso portato avanti con la libreria.
Sin dalle prime battute La libreria del Golem si è ritagliata un profilo molto chiaro che potrebbe essere sintetizzato con la definizione di libreria di proposta e di prossimità.
Secondo la visione di Matteo, "proporre" per una libreria significa puntare tutto su un'offerta a scaffale che sia quanto più possibile figlia di una precedente e profonda attività di scavo nei cataloghi editoriali.
Il libraio/minatore scava continuamente alla ricerca di gemme preziose e spesso poco conosciute. Vere e proprie chicche scelte perché si sposano con l'identità e il messaggio che lo stesso libraio desidera che sia veicolato verso i lettori appassionati.
Nella libreria di proposta, il libraio assume anche il ruolo di bussola il cui ago è sempre a disposizione di quei clienti/lettori che necessitano di un guida che tracci per loro le coordinate di una rotta che li porterà alla meta di carta tanto bramata o, molto spesso, di cui non conoscevano nemmeno l'esistenza.
Il discorso, è evidente, assume toni molto personali. Il libraio parla alla sua clientela attraverso i libri che gli fa trovare sugli scaffali, ma anche attraverso il layout scelto per la libreria, la personalizzazione delle pareti, etc.
La libreria del Golem è anche libreria di "prossimità" nel senso più puro del termine e quanto fatto durante il lockdown sta lì a raccontarcelo.
Nei mesi più duri e tristi, questa libreria ha continuato imperterrita a fare di tutto pur di restare vicino alla propria clientela costretta dalla pandemia ad una perenne vita domestica.
In quel periodo, il libraio Mattia non si è mai fermato arrivando a consegnare, con la sua bicicletta, fino a cinquanta pacchi di libri al giorno.
Questo entusiasmo, questo grande spirito di servizio, questa voglia di continuare a diffondere cultura anche in momenti così complicati e pericolosi, hanno via via innescato un passaparola che, recentemente, deve essere arrivato dalle parti di Mountain View, in California, sede del quartier generale di Google.
Il colosso IT si è molto interessato alla storia e ha inviato una troupe per filmare la libreria e far raccontare a Mattia la sua difficile vita da libraio durante il periodo del lockdown.
Il risultato è un bel video di tre minuti che potete visionare a questo indirizzo:
https://video.repubblica.it/edizione/torino/torino-il-libraio-si-inventa-il-delivery-in-bici-l-omaggio-di-google-maps/375991/376604?ref=RHTP-BS-I270682269-P3-S3-T1
Photo credit: La libreria del Golem
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