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Il Labirinto di Arianna

È cosa ampiamente condivisa che gli scritti di Borges hanno la straordinaria capacità di catapultarci in un altro "dove" metafisico, misterioso e affascinante.

Ossessionato dall'immagine del labirinto, l'argentino ne ha sfruttato spesso la potenza evocativa tra le pagine dei suoi lavori più memorabili. Molti passaggi dei suoi racconti sono volutamente disseminati di divagazioni, biforcazioni, simmetrie e asimmetrie che contribuiscono a comporre un dipinto la cui cornice complessiva può essere messa a fuoco solo dai lettori che hanno pazienza e tempo. Si perché i racconti di Borges richiedono varie riletture e profonde meditazioni prima di poterne cogliere fino in fondo l'essenza.

Come detto il labirinto è centrale nella produzione borgesiana. Lo scrittore lo utilizza come strumento di rappresentazione della complessità del mondo che ci circonda, una complessità la cui comprensione, come sperimenta ciascuno di noi tutti i giorni, non passa per esperienze lineari ma bensì caotiche, inaspettate, labirintiche.


"Ossessivamente sogno di un labirinto piccolo, pulito, al cui centro c'è un'anfora che ho quasi toccato con le mani, che ho visto con i miei occhi, ma le strade erano così contorte, così confuse, che una cosa mi apparve chiara: sarei morto prima di arrivarci." (Labyrinthes, J.L. Borges).


Per provare sulla propria pelle l'efficacia dell'allegoria labirinto/mondo degli uomini, basta entrare in uno dei tanti dedali realizzati nel corso dei secoli in giro per il mondo. Molti, ad esempio, sono quelli che realizzati nei parchi di ville e tenute nobiliari sparse in tutta Europa. Anche l'arte contemporanea subisce il fascino del percorso intricato e multiforme. Ne è un esempio il Labirinto di Arianna, un'opera di land art realizzata nel 1990 dall'artista mantovano Italo Lanfredini.

Edificato in Sicilia sulla punta di una delle tante colline del messinese, quest'opera riprende il mito di Arianna, Teseo e del minotauro simboleggiando l'incontro di elementi opposti, come bene e male, coraggio e paura, vita e morte.

Sotto il sole di una Sicilia che tanto ha in comune con i paesaggio cretese, è bello vagare nel Labirinto di Arianna magari ascoltando nelle cuffie i Baustelle e la loro "Il minotauro di Borges" che fa così:


Mentre attraversi le stanze infinite di questa casa nascosta agli dei Scrivi a tuo padre che non tornerai Cadono tutte per lo spavento cadono a terra E somigliano a te le adolescenti volute dal re

Che brutta storia esser liberi dentro La solitudine dei corridoi Essere liberi e uomini mai

Io sono un mostro e tu chi sei Come ti chiami come stai Vorrei parlarti ma è impossibile

Sono una bestia e adesso Sai che non appena incontrerai il minotauro morirai Amore mio...amore mio...amore mio...


Il labirinto è una sfida che da millenni l'uomo pone davanti a sé stesso per mettere alla prova la sua tenacia, la sua audacia e il suo innato desiderio di affrontare e sperimentare l'ignoto perché, come scrive Borges in uno dei suoi innumerevoli capolavori, "Un labirinto è un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a tale fine".



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