A partire dal 1978, il "Decalogo del bouquineur, per un cavaliere fiorentino" iniziò a circolare tra i cunicoli del sottosuolo bibliofilo italiano. Dopo un paio di timide sortite editoriali successive, qualche anno fa, questo elenco di consigli e dritte ad uso di chi ama vagar per mercatini e librerie alla ricerca di libri e pezzi da collezione, ha rivissuto una meritata giovinezza conquistando nuove generazioni di appassionati collezionisti.
Tutto merito della sempre attenta casa editrice Biblohaus di Macerata che inserì il decalogo in un libro pubblicato nel 2008. Si tratta di un volume di Roberto Palazzi dal titolo "Scritti di bibliografia, editoria e altre futilità (1978-2006)", a cura di Massimo Gatta e Mauro Chiabrando.
Buona lettura e...buona caccia.
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1) Non esordire mai con: “Che bello questo libro, sono secoli che lo cerco, sono proprio fortunato ad averlo trovato qui” specialmente se è senza prezzo.
2) Diffidate dei librai che mettono le sigle: prima di chiedere informazioni sul libro desiderato tiratene fuori altri cinque, per confondere il nemico sui vostri vizi più riposti.
3) Dai rivendugnoli che ammassano libri senza mettere prezzi, nascondete il libro desiderato in mezzo a quattro o cinque gialli o segretissimo o Romanzi del Corriere (attenzione: non gli Urania, le prime annate sono micidiali) per dare naturalmente l’idea che quel libro (l’Ode alla X Mas di Marinetti o Ossi di seppia nell’edizione gobettiana) sia capitato lì per caso, preso per leggerlo sull’autobus.
4) Diffidate da prime edizioni francesi rilegate senza la copertina originale. Molto spesso l’anno segnato nel frontespizio o nell’Achevé d’imprimer è quello della prima edizione, mentre il migliaio è segnato solo sulla copertina, sul retro o sul dorso. Per i libri tedeschi il migliaio è spesso scritto in caratteri minutissimi, (corpo 6 o nelle prime o ultime pagine, raramente dove uno pensa di trovarlo).
5) Non parlate di libri col libraio, anche se vi è molto simpatico. Sembra un nonsenso, ma i librai non sanno tutto e sono sempre in campana, attenti al sorgere di nuove mode. Chi parla troppo di X, vedrà le sue quotazioni alzarsi nel giro di qualche mese.
6) (altra versione) Non mostratevi troppo esperti o almeno non più esperti del libraio che state frequentando. In caso contrario, oltre a odiarvi, vi prenderà anche come oracolo e noterà ogni cosa che comprate per tenerne conto nei futuri listini prezzi, e la sua vendetta arriverà a vostre spese.
7) Comprate, se è possibile, controcorrente: dallo specializzato in futurismo libri di matematica, dai fumettari le edizioni della Hogarth Press, dai fascisti prime edizioni di Trotzki e dai comunisti prime edizioni di Evola e Guénon... ma ancora per poco, si stanno scafando tutti.
8) Se un libro vi sembra caro, forse lo è veramente. Come per il prezzo della verdura e delle scarpe, ci sono forti oscillazioni da quartiere a quartiere, da negozio a negozio. Comperare a 15.000 lire da un fine antiquario e il giorno dopo trovare lo stesso libro da Remainder’s a lire 3.000 è un’esperienza scottante e salutare. E’ che bisogna avere una certa disponibilità di tempo per ben speculare; la fretta e la brama del possesso si pagano care.
9) Attenzione alle abrasioni e alle falle sui dorsi: possono essere procurate da cause naturali, ma anche dalla premura di qualche possessore del libro (non necessariamente il libraio) di farlo sembrare volume unico, invece che parte di una folta schiera. In caso di dubbio guardare attentamente controluce le pagine del frontespizio, quella finale e gli indici: anche il segno della migliore carta vetrata non sfugge.
10) Non credete ai libri rarissimi, specialmente quelli così descritti in molti cataloghi. La maggioranza si trovano, prima o poi (per i veramente rari cfr. G. Burgada, Libri rari, Mondadori, Milano 1937, libro, tra l’altro, spiritoso), dato che i libri girano e una dimostrazione di ciò è l’esistenza dei librai antiquari.
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