Prima di autodeterminarsi nelle vesti di moderno giullare mediatico, Vittorio Sgarbi è stato ed è un fine e bulimico collezionista. Dipinti, sculture e libri inondano letteralmente tutte le sue abitazioni sparse in giro per l'Italia.
L'esempio più estremo è la casa di famiglia, un palazzetto del seicento nei pressi di Ro Ferrarese che ha assunto da tempo le caratteristiche di una casa museo sullo stile del Vittoriale di D'Annunzio.
Solo l'edificio in provincia di Ferrara, pare contenga circa 100mila libri, mentre altri 20mila sarebbero sparsi nel resto della Penisola.
Quasi tutti i volumi sono però diventati difficilmente accessibili visto che Sgarbi, nel corso del tempo, li ha coperti quasi tutti con quadri, statue e altre opere d’arte di cui è gran collezionista da sempre.
Per sua stessa ammissione, la parte della collezione di cui va più fiero, è costituita da circa 3mila volumi che corrispondono alla quasi totalità delle fonti esistenti sull'arte antica. Insomma, numeri che mi fanno davvero sentire una capra.
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