Si dice che quando sei a Mosca, hai tre opzioni per sopravvivere ai rigori dell'inverno: gli scacchi, la vodka e la letteratura.
Dalle parti di viale Tverskoy c'è un luogo nel quale è possibile trovare tutti è tre questi strumenti di sopravvivenza. Si trova in uno dei palazzi storici che affacciano su questo bel viale e ha aperto i battenti nel 1999. Il suo nome è Café Pushkin e sembra essere un tributo ad uno dei più celebri poeti e scrittori russi, vale a dire Aleksandr Puškin. La realtà è un bel po' diversa e ha a che fare con la Francia.
Negli anni '60, il cantautore francese Gilbert Bécaud pubblicò una canzone dal titolo Nathalie. Il testo del brano prese vita di ritorno da un viaggio a Mosca. Bécaud scrisse il pezzo pensando alla guida che lo aveva accompagnato nel suo tour moscovita che, evidentemente, aveva lasciato più di una traccia nel suo cuore. In un passaggio della canzone Bécaud cita un "cafe Pouchkine " che, in realtà, è solo il frutto della sua fantasia.
...De la révolution d'octobre
Je pensais déjà
Qu'après le tombeau de Lénine
On irait au cafe Pouchkine
Boire un chocolat
La place Rouge était vide
Je lui pris son bras, elle a souri
Il avait des cheveux blonds, mon guide
Nathalie, Nathalie...
La canzone ebbe un grande successo in Francia, tale da spingere molti turisti francesi che si recavano a Mosca, a cercare il fantomatico locale cantato da Bécaud.
Anni dopo, i proprietari e fondatori del Café Pushkin decisero di chiamarlo in questo modo nella speranza di continuare a cavalcare l'onda lunga lasciata dalla canzone e, nello stesso tempo, giocare con la sua assonanza con il leggendario poeta russo Puškin che tanto ha inciso sull'immaginario collettivo quando si pensa a Mosca e alle sue atmosfere.
A giudicare dal successo del locale e, soprattutto dalle immagini, direi che l'esperimento è andato alla grande.
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